Mission

 

Il sito www.gcaa.altervista.org, da me realizzato, ha natura informativa e ha due sostanziali obiettivi prefissati: 

  1. OBIETTIVO — Far conoscere l’esistenza di questa particolare e rara patologia (rara anche perchè mal diagnosticata, possono passare anni prima di individuarla), la Gastrite Cronica Atrofica Autoimmune (da ora in poi GCAA), visto la scarsa conoscenza che ho constatato (purtroppo sulla mia pelle), non solo nelle persone (parenti e amici) ma soprattutto nel personale medico che ho incontrato in questa mia storia. La divulgazione di queste informazioni, seppur scritte sulla base della semplici esperienze fatte dal sottoscritto (paziente), senza alcuna presunzione di conoscenza medica, permetterà sia a me che a voi, di confrontare/confortare le proprie esperienze fatte da questa ristrettissima comitiva (su Facebook ho creato un gruppo chiamato il GRUPPO RIFERIMENTO GASTRITE CRONICA ATROFICA AUTOIMMUNE). Chiunque conosca persone affette da questa malattia o ne soffre in prima persona, potrà far riferimento a questo sito per valutare le iniziative intraprese dai medici che mi seguono o per comunicarmi quelle intraprese dai propri. Inoltre potrà fornire suggerimenti e/o consigli (sarebbero utili anche dal personale medico), su test, cure e sugli assurdi ostacoli che la burocrazia mette sul nostro già non semplice percorso di vita (2° obiettivo). Per questo motivo il sito non avrà effetti grafici particolari, ma si limita ad avere uno scopo informativo e di utilità (almeno nelle intenzioni). Leggere anche il trafiletto aggiunto nell’ottobre 2011, nella sezione LA MIA STORIA intitolato NEI GIARDINI CHE NESSUNO SA.

  2. OBIETTIVO — Il secondo importante punto a cui il sito mira, è sensibilizzare le istituzioni, gli enti ed i politici (qualsiasi sia l’orientamento), su questa particolare malattia che comunque, seppur ci si convive, provoca una serie di disagi nella vita privata, nonché in quella professionale. La stessa, come si vedrà dalle pagine del sito, ha anche un impatto economico non indifferente per le spese che si sostengono per mantenere una vigile sorveglianza (non rinunciabile se si vuol evitare il peggio), che lo stato dovrebbe sollevare da un paziente cronico, altrimenti si profila, secondo un mio modestissimo parere, uno “SFRUTTAMENTO DEL MALATO“, con l’aggravante che lo stesso si trova già in una condizione sfavorevole proprio perchè malato. Questo punto può essere utile anche per tutte le altre malattie croniche e/o autoimmuni che hanno (anzi, non hanno), lo stesso inquadramento.

Spero di riuscire in questo…

Fernando

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